Itinerari

Ultima modifica 19 dicembre 2018

Per chi voglia visitare Piossasco, la prima tappa d'obbligo è Piazza San Vito, o semplicemente "Piazza": è il primo nucleo abitato sorto sotto il ricetto del castello ed è attorno ad esso che si è sviluppato il paese.
Sulla piazza irregolare troneggia la chiesa di San Vito, la cui presenza viene citata in un documento del 1222. Insieme all'annesso monastero, fu tenuta prima dai monaci Benedettini poi dai Cistercensi.
Ampliata e ristrutturata più volte, presenta resti di stile romanico nell'abside e nella parte bassa del campanile. La facciata è del 1886; nell'interno sono di rilievo il battistero del 1461 e l'organo del 1842.

Nell'ex monastero è interessante la presenza di un affresco attribuito alla cerchia de Jacquerio, celebre esponente del gotico piemontese presente a Pianezza, Ranverso e alla Manta.

Osservando in direzione del Monviso, si nota il profilo dei tre castelli sul promontorio che si affaccia sulla pianura.
Il più alto è anche il più antico e risale al IX secolo: viene detto del "Gran Merlone", essendo stato edificato con tutta probabilità da Merlone I, capostipite dei Piossasco. Fu distrutto nel 1693 dal generale francese Catinat, in lotta contro il Duca di Savoia Vittorio Amedeo II.
Il secondo non fu mai terminato e risale alla metà del '600;
il terzo è detto "dei nove merli", per ricordare lo stemma dei Conti di Piossasco ed è stato costruito tra il 1300 ed il 1400; oggi è sede di un apprezzato ristorante.

Tutti questi edifici, più la cappella di San Pietro, il palazzo detto della contessa Palma e quello della ex casa salesiana, oggi casa di riposo, fanno parte di un vasto complesso di un ricetto ovoidale ancora in parte riconoscibile.
Scendendo lungo via San Vito si arriva, costeggiando ville secolari, alla chiesa della Confraternita detta di Santa Elisabetta.
E' costituita da tre cappelle contigue unite tra loro e presenta parti di affreschi di alta qualità risalenti alla prima metà del 1400.
Scendendo verso la parte bassa del paese si giunge alla Borgata, affermatasi come centro del paese verso il 1800, con lo spostamento della sede municipale e l'istituzione della parrocchia di San Francesco nel 1799 nella chiesa dell' ex-convento francescano.
Le origini della chiesa e del convento risalgono alla fine del XVII secolo, nella seconda metà dell'800 furono realizzate le due navate laterali e quini ampliata in lunghezza tra il 1902 e il 1903.
E' circondata da tre lati da altrettante piazze: p.zza Tenente Nicola, sede comunale, la frontale p.zza Armando Diaz e costeggiando l'ala coperta, p.zza XX Settembre, la principale del paese da cui si diparte via Roma dove vi è la chiesa della madonna del Carmine, eretta tra il 1660 e il 1700.
Oggi è di proprietà del Comune ed è sede di mostre ed attività sociali.
La Santa Beata Vergine del Carmelo è la protettrice del paese la cui festa si svolge in luglio.

Alzando gli occhi verso il monte si può notare la cappella di San Giorgio, già esistente nel 999, in stile romanico con tre navate con absidi semicircolari e con tracce di affreschi databili alla fine del 1300.


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