Progetto di forestazione urbana
Ultima modifica 14 dicembre 2023
Nelle prossime settimane, nel Parco Naturale del Monte San Giorgio, saranno messe a dimora 3.500 nuove piante per aumentare la biodiversità dell’area compresa tra i Tiri e Pera Caval. Verranno abbattuti alcuni esemplari di Quercia rossa, che prevale in questa porzione del Parco ed è una specie alloctona (non originaria dell’Italia) molto dannosa: impedisce alle altre specie di nascere e svilupparsi e riduce la naturale diversità del bosco. Oltre tutto può diventare pericolosa per l’uomo perché ha un apparato radicale superficiale e tende a ribaltarsi.
Le piante messe a dimora appartengono invece alle specie tipiche dei boschi piemontesi: farnie, roveri, carpini, frassini, aceri, noccioli e biancospini creeranno un querco-carpineto ricco di vita e di relazioni complesse.
Le piante da rimuovere, circa 250, sono state valutate e segnate in rosso una ad una in modo da non eliminare quelle che ospitano nidi o rifugi di animali, quelle troppo piccole che, dopo il taglio, crescerebbero ancora più vigorose, quelle poste sui pendii ripidi che lascerebbero scoperto il suolo favorendo l’innesco di fenomeni di erosione.